La paura ha due effetti sull'uomo, sprona o paralizza. Nel primo caso quando ci si trova di fronte ad un ostacolo, ad un salto nel vuoto o a qualcosa che ci spaventa siamo pronti a fare di tutto per affrontarlo al meglio delle nostre forze, ed è questo che rende così, forti. Il secondo caso invece, quello più comune, è il peggiore. La paura paralizza nel vero senso della parola, sei incapace di muovere qualsivoglia muscolo del tuo corpo. Si inizia a prevenire la paura e a chiudersi in se stessi, si inizia a prendere provvedimenti anche solo nel dubbio che qualcosa possa spaventarci. I cambiamenti? Ah quelli sono il limite estremo che bisogna affrontare. Per noi i cambiamenti non sono fonte di nuove possibilità e nuovi inizi, per noi i cambiamenti sono necessariamente qualcosa da temere e che porteranno a tutto, giuro, a tutto tranne che alla felicità e alla tranquillità che c'era prima.  Eppure basterebbe smettere di dare per scontato che sappiamo già cosa succederà, dovremmo soltanto lasciar il beneficio del dubbio al futuro, e al nostro destino. Non è certo semplice credere, dare fiducia, sperare nelle novità, nei cambiamenti, ma la gente - quella che la paura la sfida - lo fa continuamente, senza sforzo, considerando quello come l'unico modo possibile per affrontare il mondo. Non è forse più difficile vivere spaventati dal mutamento degli eventi? Non sarebbe più semplice continuare a godersi, giorno dopo giorno, quello che al momento abbiamo? Senza pensare a quanto potrebbe essere difficile il futuro se accadesse questo, se succedesse quest'altro? Dovremmo smettere di avere paura, lasciarci alle spalle quel fardello di dubbi, interrogativi e misteri. Dovremmo prendere con noi un bel sacco di speranza, fiducia e consapevolezza che siamo noi a gestire il nostro futuro. Basta aver paura.

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